Sabato 2 Settembre. Si arriva quasi alle 11 in baita. Subito si parte in perlustrazione. Nel "giardin" più produttivo della zona, appare
subito questo gnocco.
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E, vicino, altri tre piccoli "estatini". Il primo.
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Il secondo.
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Tutti e tre assieme.
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Negli abeti. Un B. edulis ridotto in modo quasi incredibile dal secco e dal vento.
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Un secondo.
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Al pomeriggio, si parte dai castagni. Ecco il primo.
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Una splendida coppia.
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Ancora uno, nei pressi.
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Per rivedere qualcosa devo salire fino quasi al limite dei faggi. In faggeta, il primo di una coppia.
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Il secondo, che in cucina risulterà veramente splendido.
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Sembra che ora si vada a coppie, anche se questa è da "articolo IL".
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Ancora una coppia, tra i rovi e le betulle.
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Anche questo faceva parte di una coppia, ma il gemello era stato calpestato dai caprioli.
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Sulla sommità, un bocciolo tra rododendri e betulle.
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Sul sentiero del ritorno, in una delle poche fungaie di "rossi" del versante, una coppia di B. pinophilus.
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Gita ad un colle, con tutta la famiglia. Per unire l'utile al dilettevole, passiamo attraverso la faggeta. Questo lo trova mia moglie,
dopo che son passato io.
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Questo lo trova mio figlio, sempre dopo che sono passato io.
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Sulla strada del ritorno, questo finalmente lo trovo io.
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Parto di buon mattino, ma il caldo ed il secco degli ultimi giorni hanno cambiato completamente la situazione. Le nascite si son bloccate
e quello che si trova è malridotto. Una coppia di vecchioni la lascio al sottobosco. Questo è il primo.
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Il secondo.
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Sul sentiero, ridotto in modo impressionante dal secco e dal vento.
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Malridotto anche questo, nonostante fosse in zona ombrosa.
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Sul sentiero.
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E questo vecchione, lasciato al bosco, era lì vicino.
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Alla fine vado a prendere, nella fungaia dei "rossi", questo bocciolo. Era due giorni che me lo curavo, ma non è cresciuto per niente.
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